Segnaliamo l’avvio della candidatura della Cultura alimentare alpina – Alpine Foodway – alla Lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Intangibile dell’UNESCO nell’ambito del progetto AlpFoodway, riguardante il  patrimonio alimentare immateriale dei paesi dell’arco alpino, per cui la Rete Rurale chiede il sostegno del nostro GAL e di chi abita i nostri territori.

Grazie al coinvolgimento delle popolazioni locali, sono state rilevate le aplfoodway: le pratiche socio-economiche e culturali legate alla produzione, alla trasformazione e al consumo di cibo nelle aree alpine e, in particolare, le conoscenze tradizionali sulle tecniche di produzione, gli strumenti di marketing adottati (es. brand territoriali), i canali commerciali utilizzati, le abitudini e i rituali di consumo, le modalità secondo cui le conoscenze connesse al patrimonio alimentare alpino sono trasmesse e innovate.

Il progetto, con 14 partner di 6 paesi alpini, oltre 40 observer e 10 aree pilota di studio, ha l’obiettivo di creare:

  1. un modello di sviluppo sostenibile per le aree montane periferiche basato sulla conservazione e sulla valorizzazione del patrimonio alimentare culturale dello Spazio Alpino e sull’adozione di strumenti innovativi di marketing e governance
  2. un’identità transnazionale alpina basata sui valori culturali comuni espressi nel patrimonio alimentare, messo a rischio da spopolamento, invecchiamento della popolazione e globalizzazione.

Molto interessante è la mappatura del patrimonio alimentare tradizionale: un inventario online consultabile sul sito www.intangiblesearch.eu

Nell’archivio sono già presenti, per la nostra area, la soupa barbëtta e la mustardela!

Ottenere l’iscrizione della cultura del cibo delle Alpi alla Lista rappresentativa del Patrimonio immateriale UNESCO aiuterà a salvaguardare in modo più efficace un bene comune capace di unire le comunità interessate lungo l’intero arco alpino, ponendo le basi per una valorizzazione sostenibile di prodotti, filiere, culture uniche a vantaggio dell’intera umanità.

Sul sito del progetto (www.alpfoodway.eu), è possibile firmare la petizione per ottenere tale riconoscimento da parte dell’UNESCO: dobbiamo raggiungere almeno 5.000 firme per avere successo!

L’evento finale di AlpFoodway

L’evento finale del progetto si terrà il 29 ottobre a Milano.

Sessione del mattino: racconto dell’approccio di salvaguardia promosso dal progetto, presentazione di risultati e documenti strategici prodotti, offrendo ai tecnici, ai policy maker e agli observer raccomandazioni e policies di governance e di salvaguardia; illustrazione della candidatura del Patrimonio Alimentare Alpino nella lista rappresentativa dei patrimoni immateriali UNESCO, partendo dalla presentazione della Carta dei Valori elaborata e condivisa da tutte le regioni partecipanti.

Sessione del pomeriggio: racconto delle diverse comunità alpine, testimonianze viventi di pratiche alimentari, valori e istanze condivise. Il racconto, tramite il format dei “Talks” con rappresentanti delle comunità, si rivolge ai policy maker (cultura/agricoltura/paesaggio/turismo), alle associazioni di categoria, alle onlus di salvaguardia del paesaggio e dell’economia solidale, alle scuole professionali, agli observer del progetto.

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