Altaretto over 65

  • Categoria progetto: patrimonio architettonico - paesaggio servizio alla cittadinanza
  • Elenco di investmenti: altro
  • Area geografica: Gravere
  • Nominativo ente/soggetto: Altaretto s,s.
  • Partner: in via di ricerca
  • Note: Borgo già di proprietà

Scheda progetto co-housing anziani in un borgo della Val di Susa (Altaretto)

 

La proposta progettuale prende in esame la realizzazione di un complesso residenziale, in un vecchio borgo della Val di Susa (Altaretto), rivolto ad anziani che decidono di lasciare la propria casa e risiedere nel borgo. Il progetto si propone, quindi, di indagare la fattibilità/sostenibilità di sviluppo di una struttura di co-housing per anziani ove sperimentare nuove forme di residenzialità, caratterizzata al suo interno da promozione di comunità ed erogazione di servizi tradizionali e innovativi, e nel rapporto con il territorio da forme di radicamento territoriale tali da favorire lo sviluppo di nuove attività economiche e di significative relazioni sociali. Mira, quindi, allo sviluppo di un nuovo modello di welfare, capace di coniugare forme sostenibili di promozione dell’autonomia delle persone anziane con iniziative di sviluppo economico e culturale di aree territoriali marginali e in abbandono. L’idea innovativa su cui si basa il progetto riguarda l’utilizzo coordinato di soluzioni avanzate in diversi ambiti:

1) tecnologie e soluzioni che riguardano gli alloggi e il complesso nel suo insieme con particolare attenzione alla gestione dell’energia (high performing energy building), alla connettività, alla flessibilità degli spazi e al rapporto tra persona e micro-ambiente di vita

2) organizzazione, economie di scala e di scopo, e sviluppo di modelli di cooperazione pubblico-privato per quanto riguarda i servizi forniti a comunità/soggetti collettivi

3) rafforzamento delle relazioni sociali e comunitarie per sorreggere forme di reciprocità, mutualità, attivazione degli anziani all’interno e con l’esterno della comunità

4) gestione delle problematiche finanziarie che riguardano la casa per gli anziani, con il passaggio dalla casa in proprietà a forme di trasformazione del capitale immobiliare in capitale utile per fronteggiare le necessità di servizi e assistenza

5) governance territoriale e rafforzamento delle reti locali per la valorizzazione delle risorse disponibili e lo sviluppo degli aspetti culturali del progetto (tradizioni locali, aspetti culturali e paesaggistici, ecc.) che possono collegarsi alla promozione di una nuova immagine e  un nuovo modo di valorizzare le aree montane.

Mentre esistono esperienze di rilievo a livello nazionale e internazionale per ciascuno di questi ambiti, il loro mix innovativo – che propone il progetto – richiede che vengano studiate ex ante le potenzialità e le sinergie da valorizzare, come i rischi prevedibili da evitare.

 

Il progetto mira al ripopolamento/sviluppo di “nuove” comunità alpine (nuovi abitanti o lavoratori), al recupero del patrimonio architettonico vernacolare (nuovi interventi di manutenzione immobili), alla rifunzionalizzazione del patrimonio demoetnoantropologico alpino (nuovi arrivati/nuovi montanari come detentori di conoscenze e commistione con saperi tradizionali locali), al presidio del territorio specifico per la prevenzione dei dissesti (nuovi interventi pertinenti di prevenzione idrogeologica locale), nonché allo sviluppo di attività economiche specifiche (nuove imprese innovative, nuovi occupati).

Tra i macrobiettivi del progetto è di grande interesse il tema benessere degli anziani/ospiti, per i quali si auspica di migliorarne la qualità della vita (stili di vita protettivi, comportamenti attivi, autonomia, socialità), della salute e della capacità di controllo della stessa.

Inoltre viene posta attenzione alla qualità/integrazione delle politiche e della capacità di gestione degli attori locali di proporre e sperimentare soluzioni, anche normative, convergenti con le finalità del progetto e capaci di produrre sinergie.

 

Il progetto affronta aree problematiche, come l’invecchiamento e la marginalità delle aree montane rispetto alle quali è ampiamente noto il trend di peggioramento di lungo periodo, misurato e previsto. Per questo si ritiene che il progetto abbia un elevato potenziale di innovazione sociale, di cui è opportuno valutare la fattibilità, dato che propone un approccio culturale e organizzativo orientato a creare sinergie tra lo sviluppo locale in montagna e la sperimentazione di formule innovative e sostenibili di welfare, rivolte agli anziani.

 

Il luogo nel quale verrà sviluppato il complesso residenziale è rappresentato da un borgo medioevale della Val di Susa, Altaretto, ubicato sulla vecchia strada che da Susa porta a Sestriere, passando per Gravere (TO), uno dei più antichi insediamenti della zona. Situata a circa 900 metri sul livello del mare, la borgata è attualmente disabitata e in rovina a causa di una forte ondata migratoria del secolo scorso. Essa ha tuttavia preservato la sua struttura originaria, il che le permette di valorizzare il paesaggio in cui è inserita. Si tratta dunque di una localizzazione dall’elevato valore simbolico ed esemplare, che potrebbe diventare il caso sperimentale per il consolidamento dell’approccio e dell’applicazione dell’idea innovativa che è stata descritta. La localizzazione montana consente di garantire la replicabilità del progetto innanzitutto in Piemonte; nel nostro territorio si registra infatti una grande concentrazione di borghi montani che potrebbero accogliere sviluppi di analoghe forme residenziali. Oltre a questo, l’area dell’antico borgo è di proprietà di un imprenditore che ha investito e che intende investire sull’idea innovativa.

La modellizzazione, costruita sulla base delle migliori esperienze nazionali e internazionali, ma ricondotta ad un contesto concreto del Piemonte, consente di calare le ipotesi di fattibilità delle soluzioni proposte all’interno dei profili culturali, organizzativi e normativi della nostra regione. Per questi motivi la situazione scelta consente contemporaneamente di approfondire la fattibilità di un’importante sperimentazione e di produrre linee guida per altri casi su cui imprenditori e attori locali possano avviare progettazioni analoghe. All’estero si diffondono comunità di co-housing sia miste che rivolte a soli anziani, nelle quali sono evidenti i vantaggi delle forme solidali dell’abitare: i risparmi economici, le pratiche di mutuo aiuto, la vivacità e qualità della vita. Ciò promuove l’autonomia abitativa e riduce i rischi connessi all’abitare in strutture non adeguate sia sotto l’aspetto funzionale che dimensionale. I senior co-housing sono infatti proposte innovative che fanno della prevenzione il loro punto di forza, favorendo un invecchiamento attivo che può concorrere ad allungare il periodo di vita in autosufficienza.

Per contati Vittorio Pisano vittoriopisano@virgilio.it