Continua il nostro lavoro per diminuire l’inquinamento luminoso nel territorio del GAL.

Perché farlo? 

L’inquinamento luminoso, oltre a privarci della possibilità di osservare il cielo stellato, è un nemico che mette in pericolo il nostro ecosistema. Negli ultimi anni si sono intensificati gli studi scientifici sul tema e i risultati sono spesso allarmanti.

Gli animali, abituati all’alternanza tra giorno e notte, vengono disorientati negli spostamenti, nella riproduzione e nel rapporto predatore-preda. Questo porta, per esempio, una notevole riduzione di molte specie di insetti. A primo impatto potrebbe anche farci piacere. Purtroppo, però, meno insetti vuole dire meno fiori, meno frutti, meno compost. In sostanza: meno cibo.
Simili problemi riguardano le piante che hanno bisogno del buio per i loro processi rigenerativi. Questo porta ai medesimi problemi di qui sopra. Riduzione della biodiversità e dei frutti delle piante.

Inoltre, a volte ce ne dimentichiamo, anche noi siamo animali. Quindi?
Anche gli esseri umani sono impattati dall’inquinamento luminoso. Siamo sovraesposti alle luci che siano pubbliche, domestiche o degli schermi dei nostri apparecchi elettronici. Questo influenza negativamente il ritmo circadiano, la produzione di melatonina, il nostro riposo.

Un problema, un’opportunità

Benché il tema sia ancora poco trattato, come GAL, in una collaborazione proficua che si è instaurata con l’INAF (Istituto Nazionale di AstroFisica), abbiamo deciso di affrontare il problema cercando di trovare delle opportunità per il nostro territorio.

Con il progetto Erasmus+ STARLIGHT abbiamo puntato sul turismo dei cieli bui. Il progetto ha previsto la formazione di 60 tra giovani e operatori turistici europei per proporre pacchetti turistici legati all’osservazione delle stelle, alla conoscenza degli animali notturni e del rapporto ancestrale tra umani e cieli stellati. I partecipanti italiani sono stati una 20 di cui 9 che orbitano sul nostro territorio.
Un’opportunità di impiego e di sviluppo del territorio non da poco. Il turista che viene ad osservare le stelle probabilmente si fermerà a mangiare e dormire nel posto in cui effettua l’attività. Altro che turismo mordi e fuggi!

Per offrire questi pacchetti, però, ci servivano cieli più bui. Con il progetto Interreg Central Europe DARKERSKY4CE stiamo andando in quella direzione. I nostri territori sono sovra illuminati di notte.
Illuminazione pubblica, commerciale e privata creano un forte inquinamento luminoso. Con questo progetto non vogliamo spegnere tutte le luci, puntiamo a trovare una sintesi comune tra tutti gli interessi e diminuirle. Illuminare meno e illuminare meglio!

Ricadute? Risparmio energetico ed economico, notti stellate per residenti e turisti e un ecosistema più sano.